(Prensa Latina) Le autorità cubane hanno rivelato le prove del finanziamento dei terroristi ai controrivoluzionari, con l'appoggio dei funzionari dell'Ufficio di Interessi di Washington a L'Avana. Nell'inizio di una serie di Mensa Redonda sul tema, il colonnello Adalberto Rabeiro, capo della direzione di investigazioni criminali ed operazioni del Ministero dell'Interno, denunciò che il terrorista Santiago Alvarez finanzia dei gruppi controrivoluzionari sull'isola.
Attraverso delle azioni tecnico-operative siamo riusciti a stabilire la relazione tra Alvarez ed integranti di gruppuscoli, come Marta Beatriz Roque mediante e-mail, alcuni di loro divulgati nel programma televisivo, espose il colonnello.
Seguiremo le investigazioni con l'appoggio del popolo, aggiunse Rabeiro dopo aver espresso che tale relazione è stata assecondata dai diplomatici nordamericani nella nazione caraibica.
Uno degli e-mail prova la partecipazione personale del capo della SINA, Michael Parmly, nel denunciato invio di corrispondenza e denaro diretti ai controrivoluzionari.
Il direttore del Centro di Investigazioni Storiche della Sicurezza dello Stato, Manuel Hevia, mostrò degli e-mail, immagini di video e registrazioni di conversazioni che appoggiarono la denuncia.
Per i giornalisti partecipanti nel programma, tali denunce confermano la condizione di mercenari dei controrivoluzionari interni, che ricevono denaro dalla Casa Bianca ed anche di persone e gruppi violenti che agiscono contro Cuba dal paese settentrionale.
I fatti esposti dimostrano come il governo degli Stati Uniti è in combutta con elementi terroristi di origine cubana nel loro affanno per sovvertire l'ordine interno a Cuba, hanno detto.
I diplomatici statunitensi sono stati i messaggeri nel trasferimento di denaro inviato da Alvarez, sotto la facciata della Fondazione Riscatto Giuridico, alla Roque ed ad altri mercenari assoldati da Washington, denunciò Hevia.
Nel programma si sono mostrate le immagini nelle quali la Roque è in un cibercafé situato in un hotel della capitale per scrivere e leggere messaggi elettronici, fatto documentato dalle impronte digitali rinvenute sugli oggetti presenti nel luogo.
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